La Legge di bilancio del 2020 ha introdotto il nuovo credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design che ha sostituito la vecchia normativa risalente al 2014. L’obiettivo di questo strumento è stimolare le imprese a intraprendere percorsi di ricerca e innovazione con una particolare attenzione alle tematiche della transizione digitale ed ecologica.
Quali sono i soggetti ammissibili?
Sono ammissibili al Credito d’imposta tutte le imprese residenti in Italia indipendentemente natura giuridica, settore di appartenenza, dimensione e regime contabile.
Quali sono le attività ammissibili?
- Ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale;
- Innovazione tecnologica finalizzata alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati con una premialità se finalizzata al raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0;
- Design e ideazione estetica per la concezione e realizzazione dei nuovi prodotti e campionari nei settori tessile e della moda, calzaturiero, dell’occhialeria, orafo, del mobile e dell’arredo e della ceramica.
Quali sono le spese ammissibili?
- spese di personale relative ai ricercatori e ai tecnici titolari di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegati nelle operazioni di ricerca e sviluppo svolte internamente all’impresa. Le spese di personale relative a soggetti di età non superiore a 35 anni, al primo impiego, in possesso di un titolo di dottore di ricerca o iscritti a un ciclo di dottorato o in possesso di una laurea magistrale in discipline di ambito tecnico o scientifico assunti dall’impresa con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e impiegati esclusivamente nei lavori di ricerca e sviluppo, concorrono a formare la base di calcolo del credito d’imposta per un importo pari al 150% del loro ammontare;
- quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili e ai software anche per la realizzazione di prototipi o impianti pilota, per l’importo ordinariamente deducibile ai fini della determinazione del reddito d’impresa relativo al periodo d’imposta di utilizzo e nel limite massimo complessivo pari al 30% delle spese di personale;
- spese per contratti di ricerca extra muros. Nel caso di contratti di ricerca stipulati con università e istituti di ricerca nonché con start-up innovative le spese concorrono a formare la base di calcolo del credito d’imposta per un importo pari al 150% del loro ammontare. Nel caso di contratti stipulati con imprese o soggetti appartenenti al medesimo gruppo dell’impresa committente, si applicano le stesse regole applicabili nel caso di attività di ricerca e sviluppo svolte internamente all’impresa;
- quote di ammortamento relative all’acquisto da terzi, anche in licenza d’uso, di privative industriali relative a un’invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale (solo per progetti di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale);
- spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti nel limite massimo complessivo pari al 20% delle spese di personale ammissibili o delle spese ammissibili per contratti extra muros;
- spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nei progetti di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta svolti internamente dall’impresa anche per la realizzazione di prototipi o impianti pilota, nel limite massimo del 30% delle spese di personale o, nel caso di ricerca extra muros, del 30% dei relativi contratti.
Qual è la misura del credito d’imposta?
L’aliquota del credito d’imposta varia in funzione della tipologia di attività a cui le spese si riferiscono. In dettaglio:
- 12% per le spese relative a ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale;
- 10% per le spese relative innovazione finalizzata al raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0;
- 6% per le spese relative a innovazione tecnologica finalizzata alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati;
- 6% per le spese relative a design e ideazione estetica per la concezione e realizzazione dei nuovi prodotti e campionari.
Per le attività svolte nel 2021 e nel 2022 le le aliquote del credito d’imposta saliranno dal 6% al 10% per innovazione e design, dal 10% al 15% per l’innovazione finalizzata alla transizione ecologica e all’innovazione digitale 4.0 e dal 12% al 20% per ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale.
Quali sono le modalità e i tempi di fruizione del credito d’imposta?
Il credito d’imposta fruibile esclusivamente in compensazione in tre quote annuali di pari importo, a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di maturazione.
Scarica il decreto Transizione 4.0 del MiSE con le definizioni di ricerca industriale, innovazione e ideazione estetica.