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Il MiSE ha ufficializzato la notizia del nuovo bando, in apertura a settembre, per le micro, piccole, medie e grandi imprese

Innovare per stimolare la crescita del nostro sistema imprenditoriale ed aumentarne la competitività, è questo l’obiettivo che il MiSE vuole raggiungere con la nuova misura volta ad incentivare l’adozione di particolari tecnologie 4.0 da parte delle micro, piccole, medie e grandi imprese .

Con il Fondo per lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di Intelligenza Artificiale, Blockchain e Internet of Things, il Ministero dello Sviluppo Economico mette a disposizione un totale di 45 milioni di euro di risorse, di cui 25 milioni per progetti nell’ambito dell’AI, 10 milioni per la Blockchain e 10 milioni per l’IoT.

Vediamo ora quali sono le caratteristiche del bando:

Chi può fare domanda?

Le micro, piccole e medie imprese possono far domanda singolarmente o in forma aggregata  (massimo 5 beneficiari), mentre le grandi imprese devono necessariamente far domanda insieme a delle PMI, le quali devono coprire almeno il 30% delle spese previste da progetto.

La misura è rivolta in particolare a chi svolge attività industriali per la produzione di beni e servizi (comprese le imprese artigiane), attività di trasporto o attività ad esse ausiliarie; sono ammesse anche le imprese agrondustriali.

Che tipo di investimenti copre il bando?

Il Fondo per lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di Intelligenza Artificiale, Blockchain e Internet of Things prevede la concessione di contributi in favore di chi sostiene investimenti in  attività di ricerca industriale, sviluppo sperimentale, innovazione dell’organizzazione e innovazione di processo, legate a tecnologie e applicazioni di Intelligenza Artificiale, Blockchain e Internet of Things.

Gli interventi devono essere realizzati nei settori strategici prioritari:

  1. industria e manifatturiero;
  2. sistema educativo;
  3. agroalimentare;
  4. salute;
  5. ambiente ed infrastrutture;
  6. cultura e turismo;
  7. logistica e mobilità;
  8. sicurezza e tecnologie dell’informazione;
  9. aerospazio.

Se la tua impresa volesse, ad esempio, sviluppare il prototipo di un macchinario 4.0 basato su un algoritmo di Artifical Intelligence, che permette di ottimizzare ed automatizzare le linee di produzione grazie all’immagazzinamento di dati di processo, allora potrebbe ottenere le agevolazioni del Fondo. Lo stesso vale per le imprese del settore agroalimentare, manifatturiero o legato all’ambito della salute che decidono di investire nella tecnologia blockchain, per certificare l’origine di determinati prodotti, come farmaci, prodotti tipici Made in Italy, componenti di macchinari, auto e così via.

Ci sarebbero moltissimi altri casi di applicazione delle tecnologie 4.0, ma soffermiamoci ora sulle spese agevolabili: in generale, sono ammissibili da bando spese di personale, in strumentazione e attrezzature, per la ricerca contrattuale,  per i brevetti acquisiti o ottenuti in licenza, per i servizi di consulenza o servizi equivalenti e altre spese generali supplementari e i costi di esercizio. Le spese non possono essere inferiori a €500.000 e superiori a €2.000.000.

Quali agevolazioni vengono concesse?

I beneficiari possono ottenere agevolazioni a fondo perduto fino all’80% delle spese ammissibili. La percentuale varia al variare della dimensione d’impresa e della tipologia di intervento (previste maggiori entità di contributo per le attività di ricerca industriale, rispetto ai progetti di sviluppo sperimentale o di innovazione dei processi e dell’organizzazione).

Quali sono le tempistiche?

Le domande di agevolazione sono compilabili dal 14 settembre 2022 e inviabili dal 21 settembre 2022 tramite apposita piattaforma, fino ad esaurimento delle risorse.

La procedura di valutazione è a sportello e verrà preso in considerazione l’ordine cronologico giornaliero di presentazione domanda, ovvero le domande presentate nello stesso giorno saranno considerate come pervenute nello stesso istante, indipendentemente dall’ora e dal minuto di presentazione.

L’ammissione dei progetti è vincolata al raggiungimento di un punteggio minimo di valutazione complessivo di 70/100, dato dalla somma dei punteggi relativi a 3 criteri valutativi, i quali devono essere pari a:

  • Caratteristiche del soggetto proponente – minimo 18 punti – massimo 43 punti;
  • Qualità della proposta progettuale – minimo 25 punti – massimo 33 punti;
  • Impatto del progetto – minimo 12 punti – massimo 24 punti.